Università Cattolica del Sacro Cuore Università Cattolica del Sacro Cuore

Campus di Roma

Luogo del corso: Roma
Tipo: Corso di perfezionamento
Categoria: Medicina
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli"
Data di inizio del corso: 01 gennaio 2018
Data di scadenza iscrizione: 15 dicembre 2017

Al fine di ottimizzare la qualità delle immagini e non incrementare oltre misura i tempi di esecuzione dell’autopsia è consigliabile che i rilievi fotografici siano eseguiti da un assistente di sala, adeguatamente istruito, e non dall’operatore.
Nel progetto in esame si intende realizzare una serie di immagini d’archivio ad alta definizione, a disposizione degli studenti, docenti e medici per scopi di ricerca e/o di studio. Grazie alla disponibilità di un archivio consultabile gli studenti avranno modo di approfondire i propri studi grazie al supporto visivo di immagini caratterizzate dall’alta definizione e dalla standardizzazione degli organi. Il materiale raccolto sarà da intendersi come risorsa multi-disciplinare di riferimento, sempre consultabile e libera da copyright per allievi e docenti dell’Università del Sacro Cuore.

E’ rivolto a coloro che si vogliono avvicinare al disegno dal vero, a chiunque voglia imparare a disegnare  in modo strutturale e consapevole; per chi disegna con riferimenti  fotografici ma vuole andare un passo oltre ed infine per chi vuole imparare il disegno dell’anatomia del corpo umano e la sua costruzione nel dettaglio.
I candidati dovranno aver conseguito una Laurea Triennale e/o Magistrale/Specialistica in  un’università italiana o straniera.

Il corso si articola in 6 moduli di due giorni ciascuno, per un totale di 60 ore.
Ciascun modulo prevede una parte teorica e una pratica che verrà effettuata nei vari laboratori di lavoro afferenti l’Istituto di Anatomia e Istologia Patologica dell’UCSC.

Il corso si svolge nell’arco dell’anno accademico 2017/18 in date da definire.

• Introduzione: richiami di ottica. Sorgenti d'illuminazione, temperatura e colore.
• Percezione del colore e meccanismo della visione. Tristimolo. Spazi colore.
• Fotocamere ed obiettivi. Elementi di macrofotografia.
• Cenni di storia della fotografia.
• La chimica della pellicola fotografica.
• Fotografia ed immagini digitali: sensori CCD e CMOS. Fotocamere digitali.
• Archiviazione delle immagini digitali: compressione ed interpolazione. Fotoritocco ed elaborazione.
• La sequenza delle immagini deve partire dalla documentazione dell’aspetto generale esterno del cadavere, evidenziare le caratteristiche della cute (colore, aree cianotiche, macchie ipostatiche), riportare la presenza di varicosità significative e/o di patologie cutanee diffuse o sospette per malignità (in particolare lesioni pigmentate o vascolari o erose/ulcerate), dimostrare sia eventuali segni di traumatismo o eventi violenti (ematomi, contusioni, lacerazioni, ferite, perforazioni, alterazioni da folgorazione, bruciature, ecc.), che quelli riconducibili a manovre terapeutiche o rianimatorie (ferite chirurgiche, segni di agopuntura, presenza di cateteri, cannule, sondini, ecc.).
• Successivamente vanno documentate: le caratteristiche del sottocute (in particolare se interessato da raccolte ematiche o edema gelatinoso), il colorito della muscolatura scheletrica, la presenza di raccolte ematiche nei tessuti molli, il colore delle sierose e le caratteristiche di eventuali versamenti nelle cavità corporee (sia “in situ” che dopo loro trasferimento in contenitori graduati trasparenti). Va documentato l’aspetto dei principali apparati e organi del collo e del tronco e, successivamente, le loro aree di patologia o “anomalia”. In caso di intervento chirurgico che possa essere ragionevolmente posto in rapporto con il decesso, vanno documentati con attenzione gli esiti anatomici dello stesso e le caratteristiche del campo operatorio, anche se non si riscontrano aspetti anomali o lesioni manifeste. Vanno documentate le caratteristiche del sistema nervoso centrale, quelle delle ossa della scatola cranica (anche dopo asportazione della dura madre meningea) e le caratteristiche della colonna vertebrale e delle coste visibili dopo l’eviscerazione del cadavere. Vanno documentati tutti i reperti macroscopici patologici considerati in rapporto con il decesso.
•  Le immagini che identificano specifici particolari del cadavere e di sue strutture devono essere contestualizzabili nel quadro generale: fare sempre precedere l’immagine di un particolare da uno o più fotogrammi che permettano di localizzarlo e correlarlo con chiarezza nel soggetto esaminato (per esempio fotografare la superficie anteriore dell’intero soggetto prima di eseguirne particolari ravvicinati del solo torace o del solo collo).
•  Porre sempre vicino al cadavere o a suoi particolari fotografati un indicatore metrico (anche della lunghezza di pochi centimetri), al fine di poterne ricostruire le reali dimensioni anche dal semplice esame dell’immagine.
• L’immagine fotografica deve riprodurre la realtà dei reperti, mantenendo in particolare i colori originali. Immagini sovra- o sotto-esposte possono alterare anche gravemente le forme e i colori reali, portando ad errori valutativi. In particolare l’uso del flash può causare artefatti gravi della realtà. E’ consigliabile ridurre al minimo il suo utilizzo, preferendo una buona illuminazione generale del locale dove si opera o del campo operatorio. L’operatore, prima di considerare conclusa la documentazione fotografica di un particolare aspetto anatomico, deve verificare a monitor se quanto intende dimostrare con quell’immagine risulti aderente alla realtà ed, in particolare, se i colori originali siano mantenuti nel fotogramma, verifica oggi estremamente facilitata dalla fotografia digitale che, rispetto a quella su pellicola, permette di scattare molti fotogrammi senza incremento dei costi e di esaminare immediatamente la qualità dell’immagine ottenuta.
• Al fine di evitare artefatti nella riproduzione dei quadri anatomici è bene che le proiezioni fotografiche siano perpendicolari al soggetto (antero-posteriore o latero-laterale) evitando quelle prese da piani inclinati.
• I programmi di acquisizione fotografica sono molteplici; considerati i fini della fotografia condotta durante l’esame autoptico, vanno tuttavia utilizzati quelli che registrano nei singoli file almeno la data e l’ora dello scatto fotografico, come l’esecuzione di eventuali rimaneggiamenti dell’immagine. Quando, dopo l’acquisizione, un’immagine sia rimaneggiata (ritaglio, modifica della nitidezza o della luminosità, modifica dei colori) deve essere conservata quella originale nella “cartella immagini” del caso specifico.
•  In conformità con le norme sul rispetto del cadavere e per evitare violazioni alla privacy dei congiunti, le immagini fotografiche non devono avere caratteri che identifichino gli estremi del reato di “vilipendio” e non devono essere “riconoscibili”, non devono cioè permettere di risalire all’identità del “vilipendio” e non devono essere “riconoscibili”, non devono cioè permettere di risalire all’identità del soggetto riprodotto. Da quest’ultima necessità ne deriva l’opportunità:
• di eseguire all’inizio dell’autopsia uno o più fotogrammi (il meno possibile) in cui sia chiaramente riconoscibile il soggetto nella sua interezza (viso compreso, quindi, ed eventuale cartellino o identificativo del riscontro autoptico –n° di registrazione; nome e cognome del soggetto);
• di registrare digitalmente questi dati in modo non modificabile e di riporli nella cartella digitale contenente le immagini del caso; tali immagini identificative andranno conservate e rilasciate unicamente a seguito di adeguata e motivata richiesta;
• di effettuare tutte le altre immagini senza identificativi specifici, in modo che non siano, di per sé, correlabili ad un soggetto specifico se non per i dati digitali automaticamente registrati dai sistemi operativi utilizzati (tipo .jpg o . tif, ecc.).
• Geometrizzazione della testa. Assi, inclinazioni e rapporti. Suddivisione in piani.
• Rotazione della testa sui tre assi.
• La figura intera, approccio geometrico di base.
• Il chiaroscuro – luce diretta, ombra propria, luce riflessa e ombra portata. Individuazione dei vertici d’ombra.
• Introduzione all’anatomia
• Principi di osteologia (regole e dinamiche generali per la strutturazione della figura osteologica)
• Osteologia (scheletro assile e appendicolare indagato in ogni suo elemento)
• Articolazioni e linee dinamiche
• Morfologia esterna (evidenze ossee nella morfologia esterna, punti di repere)

Docenti
• Egidio Stigliano - U.O.C. Anatomia Patologica Macroscopica - Roma
• Francesco Tardiolo - U.O.C. Anatomia Patologica Macroscopica - Roma
• Micaela Bernabei - U.O.C. Anatomia Patologica Macroscopica - Roma
• Vincenzo Arena U.O.C. Anatomia Patologica Macroscopica – Roma
• Giancarlo Zaza U.O.S.D. Medicina dello Sport - ASL ROMA E
• Fabrizio Crea - Consiglio ordine avvocati
• Luigi Mastrogiuseppe - ASREM Campobasso
• Thomas Conci - Cultore della materia
• Massimiliano Rocchi - Cultore della materia
• Ing. Filippo Cocozza - U.C.S.C. Roma

Saranno ammessi a partecipare da un minimo di 10 a un massimo 20 candidati in possesso dei requisiti previsti.

La frequenza del corso è obbligatoria (almeno all’80% delle lezioni).

Le tasse accademiche, dovute a titolo di rimborso delle spese del materiale didattico e di organizzazione, ammontano, per l’intero corso, a  € 500,00. In caso di impossibilità a partecipare, non verranno effettuati rimborsi.

A conclusione del corso, a coloro che avranno superato la verifica finale per la valutazione del livello formativo e di apprendimento raggiunto, ai sensi dell’art. 6 della legge 341/1990, verrà rilasciato un attestato.

In tema di esoneri ECM si rinvia alla Determina della CNFC del 17 luglio 2013 avente per oggetto: Esoneri, Esenzioni, Tutoraggio Individuale, Formazione all’estero, Autoapprendimento, Modalità di registrazione e Certificazione, che potrà essere consultata presso il sito dell’AGENAS.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore si riserva di non attivare o di annullare il corso qualora non si raggiunga la copertura delle spese.

MODULO DI ISCRIZIONE


Referente informazioni: Unità Master e Corsi specializzanti - Roma
Recapito telefonico: 0630154897
segreteria.corsiperfezionamento-rm@unicatt.it
Direzione scientifica: Prof. Guido Rindi
Note:

N.B. Il calendario delle lezioni non è stato ancora stabilito.